15, 16 Maggio 2019. Los Angeles, Griffith Park

Piove e fa freddo, accompagnamo Isa a lavoro e nel frattempo ci dedichiamo a commissioni e casa. Jonathan è impegnato con l'università e quindi andiamo a riprendere Isa e facciamo due commissioni con lei.

Il 15 sera, per cena, andiamo a mangiare tacos molto buoni. Il 16 maggio giornata simile alla precedente con la differenza che Jonathan, la sera, si libera e andiamo al Griffith Park, all'Osservatorio. Con oltre 4.210 ettari di parchi paesaggistici e aree pic-nic, Griffith Park è il più grande parco comunale, con area selvaggia/urbana degli Stati Uniti. Si trova nella catena montuosa orientale di Santa Monica, la sua altitudine varia da 117 a 500 metri sopra il livello del mare. Il clima è arido e si possono trovare la salvia costiera, boschi di querce e noci nel canyon dello stesso parco. Ma la parte più visitata è frequentata è l'Osservatorio, inaugurato nel 1935.

Più persone hanno guardato attraverso il telescopio del Griffith Observatory più di qualsiasi altro telescopio sulla Terra. Inoltre, la sua facciata iconica è stata presentata in oltre 300 film e spettacoli televisivi. L'Osservatorio è un punto di riferimento di Los Angeles e meta turistica mondiale per oltre un milione di visitatori all'anno. Si dice che “"l'Osservatorio Griffith ispira tutti a osservare, meditare e comprendere il cielo"”. Impieghiamo circa mezz'ora per arrivare. Trovare parcheggio è un'impresa ma ce la facciamo (9 dollari a ora). Siamo distanti dalla cima e camminiamo per circa 15 minuti a passo veloce, in salita. Il fresco è pungente ma non lo sentiamo più di tanto. Da quassù riusciamo a vedere il tramonto su Los Angeles e, soprattutto, il

panorama. C'è tantissima gente ma si trova lo spazio per potersi godere questa vista spettacolare; vediamo la scritta Hollywood davanti al sole che tramonta, i grattacieli di Downtown e la vallata. Molto bello. Entriamo all'interno e c'è una copia del pendolo di Foucault proprio nel bel mezzo; una guida spiega cosa dimostri ovvero il moto terrestre. Peccato che l'ottanta per cento di spiegazione non la capiamo. Scendiamo di nuovo alla macchina, guida Jonathan. Si rientra a Burbank e si va in una bella birreria per un hamburger tipicamente americano, molto buono. Ok, pioviggina ed è ora di rinetrare. Finiamo con un caffè e la torta a casa dei ragazzi.